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dai GIORNALI di OGGIIl caso Tra gli ospiti ritratti nelle foto il cantante Mariano Apicella, una ballerina di flamenco e Topolanek Gli "scatti" delle feste in Sardegna Le sequenze delle giovani arrivate anche con aerei di Stato e scortate dai bodyguard del premier 2009-06-02 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-06-02 Il caso Tra gli ospiti ritratti nelle foto il cantante Mariano Apicella, una ballerina di flamenco e Topolanek Gli "scatti" delle feste in Sardegna Le sequenze delle giovani arrivate anche con aerei di Stato e scortate dai bodyguard del premier ROMA — La bella ragazza bruna fa capolino sulla scaletta, si guarda intorno, poi scende e si dirige verso il corteo presidenziale. Non c’era soltanto il fedele Mariano Apicella a bordo dell’aereo di Stato atterrato a Olbia il 24 maggio del 2008 per portare in Sardegna Silvio Berlusconi e i suoi ospiti "privati". Dal portellone posto accanto alla scritta "Repubblica Italiana" esce anche un altro signore che raggiunge il cantante napoletano e lo aiuta a caricare i bagagli sull’auto. Dopo sbuca lei, indicata come una ballerina di flamenco chiamata ad allietare le serate di festa. Il premier è ritratto mentre lascia il velivolo dell’Aeronautica militare e quando si ferma a salutare il comitato di accoglienza sulla pista. In macchinetta con i body guard Eccola la sequenza fotografica al centro delle indagini avviate dalla magistratura di Roma sui voli di Stato. Il reporter sardo Antonello Zappadu, 51 anni, l’ha consegnata insieme alle altre centinaia di foto scattate fuori e dentro Villa Certosa durante l’ultimo anno. Immagini che mostrano le feste e le vacanze sempre caratterizzate dalla presenza di meravigliose ragazze. In piscina in pieno agosto, nel parco durante il mese di ottobre e poi ancora a dicembre quando anche Noemi Letizia fu invitata con l’amica Roberta a trascorrere il Capodanno nella splendida dimora. Passeggiano nei viali le signorine, ma spesso è lo stesso Berlusconi a portarle in giro per far ammirare loro gli angoli più suggestivi della sua residenza. In molte foto si vede il presidente guidare le macchinette elettriche con almeno tre o quattro ragazze. E quando lui non c’è, sono gli agenti della scorta a incaricarsi di trasportare le belle ospiti a bordo delle minicar. Talvolta addirittura con la mimetica addosso. Compiti non strettamente istituzionali che potrebbero convincere la magistratura a verificare se siano consoni a funzionari dello Stato. La scorta del premier è infatti affidata a specialisti che provengono dall’Arma dei carabinieri, dalla polizia e dalla Guardia di Finanza, ma durante il precedente governo guidato da Berlusconi sono tutti passati alle dipendenze del Cesis e adesso dal Dis, la struttura di coordinamento dei servizi segreti. La trattativa fino al blocco Il sequestro disposto dalla magistratura impedisce la pubblicazione degli scatti interni alla Villa. Proprio quello che l’avvocato Niccolò Ghedini voleva ottenere quando ha consigliato a Berlusconi di presentare un ricorso d’urgenza al Garante della Privacy e un esposto alla Procura di Roma. Il provvedimento disposto dal pubblico ministero trasforma infatti il materiale in "corpo di reato" e dunque per chi lo utilizza può scattare l’accusa di ricettazione. Una misura che però sarà difficile, se non impossibile, far applicare all’estero. Già agli inizi del dicembre scorso Zappadu aveva offerto a giornalista di Panorama, Giacomo Amadori una serie di servizi sul premier, ma poi non se n’era fatto nulla. Ne parlano di nuovo a metà maggio, mentre il fotografo ha già messo in piedi trattative con quotidiani e periodici stranieri. Il 26 maggio il cronista lo invita a spedirgli un campione da far visionare al suo direttore. Il pomeriggio gli scatti vengono consegnati a Berlusconi che dopo averli visionati insieme al legale, decide di bloccarli. Nell’idromassaggio accanto alle statue La sequenza del maggio 2008 che mostra l’allora primo ministro ceco Mirek Topolanek nudo a bordo piscina con una donna bionda che potrebbe essere la sua nuova fidanzata e un’altra ospite, rischia di creare imbarazzo sulla scena internazionale, anche perché nelle immagini non compaiono affatto i bambini dei quali aveva parlato Ghedini. Sconvenienti devono essere apparse anche le foto delle molte ragazze in bikini o in topless che prendono il sole accanto a statue di bronzo raffiguranti donne nude. Oppure quelle che ne ritraggono altre mentre si scambiano effusioni sotto la doccia. Quando sono accanto al presidente del Consiglio — che indossa sempre pantaloni e maglione blu — sono tutte vestite. Una cautela che invece non sembrano avere se in giro ci sono le guardie del corpo. Tutt’altro abbigliamento sfoggiano a ottobre, quando vengono immortalate fuori e dentro le dependance per gli ospiti. C’è chi sta in pigiama, chi in tuta, chi in baby doll. Gli scatti sono quelli che maggiormente hanno adirato il premier perché riprendono le giovani mentre sono nella stanza, sia pur attaccate alla vetrata che affaccia sul giardino o sulla soglia. E poi ci sono le fotografie delle vacanze natalizie, la settimana che anche Noemi Letizia trascorse a Villa Certosa insieme all’amica Roberta. Le immagini sono prese da una ampia distanza, il teleobiettivo segue gli spostamenti di una bellissima bionda che indossa i jeans in un paio di stivali neri dai tacchi alti e un cappottino rosso. Qualcuno ha creduto di riconoscere proprio Noemi, ma appare difficile riuscire a individuare la ragazzina di Portici in mezzo alle altre bellezze fotografate in villa. Ci sono diverse bionde, tutte alte e slanciate. Ma anche qualche affascinante bruna, una con i riccioli e il basco che spicca tra le altre. Nel dischetto che Zappadu ha consegnato ai carabinieri quando ha saputo di essere stato denunciato per violazione della privacy e truffa le date registrate automaticamente dalle macchine sono quelle del 29 e del 30 dicembre, ma potrebbero contenere pure immagini che si riferiscono ad altre giornate trascorse in Sardegna dalle giovani. La trasferta del Bagaglino L’interesse di Zappadu per il presidente del Consiglio sembra avere radici antiche e infatti fu sempre lui a riprenderlo mentre era a Villa Cerosa con cinque ragazze tra le quali spiccava Angela Sozio, la 'rossa' del Grande Fratello. Ma ha scattato foto a raffica anche quando era capo dell’opposizione e per i voli utilizzava i suoi aerei privati. C’è una lunghissima sequenza che riprende l’arrivo degli attori del Bagaglino a Olbia a bordo del suo velivolo. Dalla scaletta scendono le ballerine e gli imitatori, si nota anche il regista Pier Francesco Pingitore. Ad attenderli ci sono pulmini blu o grigio metallizzato che poi li accompagneranno nella residenza di Porto Rotondo. In un’altra occasione Silvio Berlusconi è ripreso di notte mentre arriva e si ferma a parlare con alcuni carabinieri. Poi li saluta e si avvia verso la scaletta del velivolo che possiede. A segnare la pista ci sono le luci lungo il percorso. Anche l’interno dell’aereo è illuminato. Una dopo l’altra salgono a bordo alcune ragazze fotografate poco prima mentre scendevano da una delle auto del corteo. Momenti pubblici e privati. C’è Berlusconi che mostra a tre signori e due donne una delle dependance e poi nel tour della residenza a bordo delle minicar. C’è ancora lui che, attorniato da cinque ragazze, passeggia tra i cespugli e sembra invitare le sue ospiti a visitare il resto del giardino. E poi mentre sembra sul punto di lasciare la Sardegna con un gruppo di ospiti che lo attende all’aeroporto per partire insieme al termine di un incontro ufficiale. Il cordone di sicurezza Le immagini sequestrate a Zappadu mostrano quanto accade all’interno di Villa Certosa, ma mettono in evidenza anche le falle all’interno del sistema di sicurezza che dovrebbe proteggere il presidente del Consiglio da ogni tipo di intrusione. E invece con i suoi teleobbiettivi, il reporter è riuscito a fotografare numerosi punti della immensa tenuta riuscendo a cogliere i particolari e soprattutto ad inquadrare perfettamente volti e figure di chi si trovava oltre il muro di cinta. Fa effetto vedere le guardie in tuta mimetica e potenti fucili al collo, ripresi mentre sono in cima ai muri che circondano la splendida villa, lì dove fanno i turni di vedetta. O addirittura immortalati mentre girano con potenti motociclette da enduro nei viali interni. Un’altra foto fissa l’arrivo dele auto dei carabinieri che varcano il cancello e poi procedono sulla strada principale. E poi ci sono quelle dove si vedono i body guard che vanno avanti e indietro, sempre armati, oppure fanno la spola tra il patio delle case per gli ospiti e gli esterni. Si nota la grande discoteca, c’è l’anfiteatro, ci sono le rocce che servono a dividere le varie zone del parco. Ed è lì che alcune giovani bellezze hanno scelto di adagiarsi a prendere il sole, mai immaginando che qualcuno fosse in grado di appostarsi per ore e ore fino a ricostruire le loro giornate. Fiorenza Sarzanini 02 giugno 2000
L’instant book Elisa, la "velina" pro Cavaliere Così nacque il nomignolo "papi" "Lo conobbi in volo, aveva un dossier su di me. È una miniera di saggezza" REGGIO EMILIA — Nome in codice: papi. Non se la prenda Noemi: non è stata l’unica e non sarà l’ultima. La prima fu Renata, velina milanista, sangue brasiliano nelle vene e tanta adrenalina da spendere. Fu lei, nell'orgasmo calcistico di una Champions League ancora da vincere e con la promessa ai suoi fans televisivi di uno spogliarello stile Ferilli in caso di successo rossonero, ad appiccicare al premier Silvio Berlusconi quella parolina, "papi", che ora sta facendo il giro del mondo. "Renata è un tipo un po’ sui generis, ha una componente maschile molto accentuata. Ha chiamato il premier con questo appellativo con incolpevole naturalezza per rimarcarne la familiarità con il Milan, senza nemmeno averlo mai conosciuto prima". Trovata geniale, mediaticamente fulminante: da allora, quel vezzeggiativo si è diffuso con la velocità di una pandemia nella variopinta galassia umana che circonda il Cavaliere. "E ora molte ragazze si rivolgono a lui in quel modo. È una consuetudine, forse il frutto di un tacito accordo, una specie di nome in codice deciso, magari, per l’atavico timore di essere intercettate". Elisa Alloro, foto dal website Elisa Alloro, foto dal website Papi, nome in codice. A svelare il mistero, per la tranquillità dei posteri, è la reggiana Elisa Alloro, 32 anni, valletta, showgirl. E da oggi pure scrittrice. Catturando il vento del momento, ha scritto un instant book dal titolo "Noi, le ragazze di Silvio" (100 pagine, Aliberti editore, euro 9,90). Si tranquillizzino Ghedini e il suo stuolo di legali: non c’è fango nelle pagine di Elisa. Che, anzi, sotto forma di lettera destinata a Veronica Lario, rintuzza le accuse di "ciarpame" e difende lo status di velina con annesse ambizioni elettorali (comprese le sue, visto che figurava tra le eurocandidabili al corso di formazione politica in via dell’Umiltà, per poi ripiegare, dopo il ciclone Veronica, su una nomination comunale a Reggio con il Pdl). Ma soprattutto regala parole uniche sul Cavaliere. Testuale: "Il premier è una miniera di saggezza... Ogni minuto trascorso con lui l’ho sempre considerato alla stregua di un dono divino". E siccome i miracoli esistono, un bel giorno del 2004 Elisa, che allora lavorava per Mediaset, conobbe il suo mito. Doveva intervistarlo sul Ponte di Messina. E invece, in un batter d'occhio, si ritrovò catapultata in Sardegna, "ad un pranzo di lavoro — scrive — con professionisti dello staff presidenziale: io, unica donna". Il tutto, dopo un volo da Ciampino "sull’aereo della Presidenza del Consiglio", durante il quale scoprì che il premier, di lei, sapeva tutto ("Esibì un corposo fascicolo " ricorda Elisa). E le fece pure un’offerta di lavoro (che lei rifiutò): "Mi spiegò che stava mettendo insieme una task force di 50 giovani giornalisti che facessero da ufficio stampa ponte tra Roma e Bruxelles: al suo curriculum gioverebbe enormemente, mi disse...". Terminata la colazione, di nuovo sull’aereo di Stato: destinazione Milano, stadio San Siro, dove era di scena il Milan. Poi ancora auto blu, il grido delle sirene ("Milano sembrava tutta per noi...") per l’ennesimo trasferimento aereo su Ciampino. Lasciata Mediaset, Elisa ha lavorato per una casa di produzione, ma non ha perso le tracce del premier: "A volte è capitato che mi invitasse a raggiungerlo a villa Certosa, a cene con decine di ospiti ". Di Noemi ha ricordi vaghi ("Ci siamo presentate fugacemente durante una festa"). Molto più impressa le è rimasta invece "l’ossessione del Cavaliere per l'ordine". Come quando suggerì a Michela Vittoria Brambilla di tenere i capelli raccolti, "che addolciscono i lineamenti ". O a Mara Carfagna "il castigato caschetto, che allontana lo stereotipo da star di calendario". E come dimenticare, scrive Elisa, le due gemelle montenegrine che inscenarono "uno sconclusionato e folle balletto davanti agli occhi di un costernato premier"? E "le altre apparizioni non annunciate, femminili e non, ai cancelli delle sue dimore..."? Chiusura del libro con ringraziamenti. Ad amici, genitori. E pure "a Silvio, autore inconsapevole di molte di queste pagine". Francesco Alberti 02 giugno 2009
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